“Gioia e dolore in questi quadri giocano ognuno la propria parte silenziosamente, com’è d’obbligo. E quelle bocche aperte straniscono perchè pare non emettere alcun suono, ma disperazione per una condizione che non ha superamento. E’ ovvio ricordare così lo scrittore Franz Kafka e la sua forza metafisica.” (Mario Stefani)