OPERA N° 138
“La neve è una poesia. Una poesia che cade dalle nuvole in fiocchi bianchi e leggeri.
Questa poesia arriva dalle labbra del cielo, dalla mano di Dio.
Ha un nome. Un nome di un candore smagliante. Neve.
(Maxence Femine)
“Apri la porta –
fai inondar d’azzurro cielo liberamente
la stanza mia ed entrare dei fiori il profumo.
Lascia i primi raggi del sole
Bagnare tutto l’essere mio
E irrorarne il vigore.
“Sono vivo” – questo messaggio di saluto
fruscia tra le foglie della foresta –
Lasciamelo udire.
Che il mattino m’avvolga nel suo velo,
com’esso avvolge la verde terra di molle erba adorna.
L’amore che ricevetti nella vita –
La sua muta voce io odo nel cielo,
nel vento.
Nelle sue pure acque mi bagno
e vedo la Verità della vita scintillante come gemma
nel cuore dell’azzurro.”
(R.TAGORE)